Oggi siamo abituati a vedere nei supermercati e nei punti vendita ogni tipo di registratore di cassa: dalle corsie tradizionali, con l’assistenza dei cassieri, fino ai terminali per il pagamento da mobile, passando per le casse self e del fast lane.
Quali sono state le evoluzioni che hanno trasformato questo strumento da "semplice" calcolatore a centro nevralgico delle strategie di vendita delle insegne della GDO? Scopriamolo nell’articolo di oggi!
Come è nato il registratore di cassa?
Prima di entrare nei dettagli della storia e delle evoluzioni del registratore di cassa, è il caso di introdurre le soluzioni che hanno supportato i commercianti nel tenere traccia delle transazioni.
La prima invenzione in questo campo – che risale a più di 4500 anni fa - è stata l’abaco. Più che di un vero e proprio registratore, si tratta di uno strumento che agevola i calcoli matematici; non a caso è usato anche dai bambini quando imparano a contare.
Esistono alcune varianti dell’abaco, ma in generale oggi è composto da una cornice rettangolare in legno, con fili orizzontali in metallo che sostengono delle perline di diversi colori e grandezze, a rappresentare i valori numerici e che vengono spostate lateralmente per aiutarsi con i conti.
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I registratori di cassa ancora oggi prevedono al loro interno le funzioni dell’abaco, automatizzate e alimentate elettricamente, ma possiamo dire che si tratti della medesima filosofia che guida il tracciamento delle transazioni commerciali, dalle antiche popolazioni della Mesopotamia e della Cina, passando per la Grecia e l’Egitto, fino ai tempi moderni.
Il primo registratore di cassa ha una data di nascita vera e propria, quella del deposito del brevetto da parte di James Ritty, che è il 4 novembre 1879.
Lo strumento è stato registrato con il nome di Ritty’s Incorruptible Cashier Machine ed è visibile nell’immagine che segue.
Cosa spinge Ritty a studiare questo sistema? Da proprietario di un saloon, sospetta che i suoi dipendenti sottraggano denaro all’attività; l’ispirazione arriva su una nave per l’Europa, quando vede una macchina che tiene il conto di tutte le volte che l’elica compie il suo giro. Basandosi sulla stessa tecnologia, e con l’aiuto del fratello meccanico, Ritty inventa il registratore di cassa (che ancora non ha un cassetto) ma registra il numero di vendite e il rispettivo valore.
Dopo il brevetto, Ritty fonda la sua società e avvia la produzione dei macchinari che, però, non hanno molta fortuna tra i commercianti. Chiude l’azienda ed è costretto a vendere il brevetto a un gruppo di investitori, tra i quali spicca John H. Patterson che riesce invece a fare fruttare l’invenzione e fonda la National Cash Register Company, nel 1884.
Questo nome ti suona familiare? Forse sì, si tratta infatti di NCR, il nostro storico partner.
Già nel 1885, grazie a una fiera tenutasi a Chicago, Illinois, ha inizio l’avventura internazionale con il primo agente del vecchio continente, precisamente di Liverpool.
Andando velocemente avanti nel tempo, nel 1906 viene brevettato il primo registratore di cassa alimentato da un motore elettrico, da parte dello stesso inventore del sistema di verifica telefonica del credito nei negozi.
Nel 1928, sei anni dopo la morte di Patterson, NCR acquisisce una società che produce un macchinario in grado di combinare le funzioni della macchina da scrivere con quelle delle calcolatrici a nastro. Grazie a questa integrazione, è possibile tenere traccia delle transazioni e ottenere un vero resoconto contabile. Una rivoluzione, se pensiamo a quanto ancora siamo lontani dallo sviluppo dei primi computer.
È nel 1952, infatti, che NCR incorpora la Computer Research Corporation e inizia a introdurre le prime funzioni automatizzate, inizialmente dedicate al settore bancario.
Un’altra idea, commercializzata negli anni Settanta, è il lettore di codice a barre che ha reso possibile uno degli strumenti protagonisti dei supermercati di oggi: il self scanning.
Siamo dunque arrivati ai giorni nostri, dove le casse tradizionali, assistite dai cassieri, sono spesso affiancate dalle corsie self checkout e dai totem per il pagamento delle spese fatte con il self scanning.
Quali sono le altre novità che caratterizzano la trasformazione digitale del negozio?
Non si può introdurre questo argomento senza parlare di omnichannel, perché è nell’integrazione dei dati e dei sistemi che risiede il vero valore delle strategie di vendita.
Ogni strumento a disposizione dello staff in negozio o del cliente (è il caso delle soluzioni self) deve dialogare senza ostacoli con il software, permettendo così un allineamento preciso di tutte le operazioni:
- dagli acquisti al magazzino
- dalla definizione dei prezzi e delle promozioni al confezionamento e alla pesatura
- dalla gestione delle transazioni – in contanti o elettroniche – fino alla trasmissione dei corrispettivi in modalità telematica alla Agenzia delle Entrate
A tal proposito, è stato proprio con l’aggiornamento della normativa che regola le comunicazioni con l’Ente che si è resa necessaria l’adozione dei registratori telematici o dei server RT.
Con i server RT, termina il nostro viaggio nella storia del registratore di cassa. Ma le innovazioni non finiscono qui! Anzi, in questo momento storico sono all'ordine del giorno, per cui possiamo aspettarci ulteriori novità, sempre nell'ottica di offrire un'esperienza d'acquisto migliorata e priva di ostacoli.
Un esempio sono i punti vendita progettati da Amazon che fanno a meno della cassa tradizionale e usano i dati del cliente (già acquisiti nel suo account) per pagare i prodotti prelevati dagli scaffali - e riconosciuti da sistemi integrati di telecamere per la visione computerizzata, deep learning e sensori.
Senza un registratore di cassa telematico efficiente e all’avanguardia, risulta però difficile anche solo immaginare il punto vendita del futuro.
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