Se gestisci un ristorante, hai intenzione di aprire un secondo punto vendita o di sviluppare un franchising, ci sono alcuni particolari da considerare per organizzare i processi in modo efficiente e non trascurare i dettagli che potrebbero influire negativamente sul benessere e sulla produttività delle varie figure che vi lavorano. Alcuni aspetti procedurali prescindono dal fatto che si tratti di un piccolo locale in campagna o di uno di lusso in centro città: vediamo quali sono nell'articolo di oggi, concentrandoci in particolar modo sull'organizzazione della cucina nel ristorante.
I dettagli possono davvero fare la differenza tra un ristorante di successo e uno destinato a fallire in poco tempo. Aprire un’attività nel mondo della ristorazione richiede studio, sacrifici e capacità manageriali notevoli che saranno decisive nel momento in cui bisognerà decidere concretamente dove aprire, che strumenti acquistare, come organizzare gli spazi, che figure professionali inserire, come gestire i costi operativi e calcolare il food cost. Si tratta di aspetti molto importanti e determinanti per la riuscita del progetto, anche se si intende aprire un secondo punto vendita oppure sviluppare una catena o un franchising.
Vediamo, di seguito, qualche consiglio pratico in merito all'organizzazione della cucina del ristorante.
Il punto di partenza quando si intende avviare una nuova attività nel settore della ristorazione, ma non solo, è la scelta del luogo. Quando si parla di un ristorante, la decisione riguardo alla posizione è sicuramente importante, tuttavia ci sono anche altri fattori che potrebbero facilitare o complicare la vita di chi ci lavora. Il personale di cucina, infatti, deve essere libero di muoversi in modo agevole (in genere si considerano 1,5 metri per ogni persona che lavora in cucina) e avere tutto il necessario a portata di mano e disposto in maniera intuitiva e ordinata.
Ecco un elenco delle dotazioni consigliate:
Ovviamente, la grandezza degli spazi e il numero di fornelli, ad esempio, sarà da decidere in base al tipo di attività che si vuole aprire, al numero di coperti che si ha intenzione di avere e al tipo di cibo che si vuole offrire, ma gli elementi elencati sopra non dovrebbero mancare.
L’investimento iniziale necessario per avviare un’attività di questo tipo sarà molto alto anche perché il prezzo dei macchinari e delle tecnologie per la ristorazione non è indifferente. Tutto dipende da che tipo di cucina si vuole offrire, ma ci sono alcuni strumenti (oltre ai classici immancabili) che possono essere molto utili e che garantiscono il ritorno dell’investimento.
Ecco quali sono:
Anche in questo caso, la tipologia di locale che si vuole creare è determinante per la scelta dei ruoli necessari al suo funzionamento e anche le dimensioni della cucina non potranno prescindere.
Ecco quali sono le principali figure professionali che lavorano in cucina:
Senza queste quattro funzioni, è difficile che una cucina possa funzionare a dovere.
Tutto ciò che è stato detto in questo articolo può variare a seconda del menù e del tipo di esperienza che si vuole offrire. Anche il numero di piatti proposti e la scelta del menù non è semplice, per questo è necessario affidarsi a una persona esperta, nel caso in cui non si abbiano le competenze necessarie.
Bisogna considerare inoltre che, una volta avviata l’attività, questa va monitorata costantemente per tenere i costi sotto controllo, gestire il magazzino, stimare le spese, stabilire i prezzi di vendita dei piatti e contrattare i prezzi d’acquisto delle materie prime con i fornitori.
Per questo, avere a disposizione un gestionale ristorante che supporti i gestori e i titolari in tutte queste attività può essere davvero un punto di svolta: prenota una demo gratuita, personalizzata e senza impegno del software numero 1 della ristorazione, cliccando qui!